Marcello Stillitano |
Solo per passione ed amore verso l'arte, da oltre 40 anni le mie composizioni attraversano i cuori di artisti e di persone amanti della musica leggera.
Era il 1965, quando ormai il mondo della musica stava all’apice di una straordinaria
metamorfosi. Dalla canzone melodica, tipica di Claudio Villa, si era passati alla canzone beat.
I concerti di allora brulicavano di capelloni, hippies ed accomunavano ogni ceto
sociale, ogni sorta di persone.
Fu proprio in quell’anno che Marcello Stillitano, insieme ad alcuni ragazzi di
Stilo,
sulla scia dei Beatles, il più rinomato complesso di allora, ha formato un gruppo musicale che
portava il nome di “Barbudos Clan”(in seguito I Principi).
Marcello Stillitano ed i suoi compagni, Umberto Loiero, Memmo Grillo, Pietro
Comito e Mario Condemi, iniziarono la loro avventura con una chitarra acustica Eko, ed una
batteria costruita da loro stessi con mezzi di fortuna.
Con questi attrezzi, più che strumenti, il gruppo è riuscito a preparare un programma
musicale di successi di allora e con tanto coraggio hanno tenuto il loro primo concerto nel
teatro di San Giovanni di Stilo (l’attuale Palazzo Comunale).
Una ressa indimenticabilmente spaventosa.
La gente sbucava da ogni angolo, a flotta
percorreva entusiasta ed incuriosita le vie del paese, il piazzale San Giovanni era gremito ed il
teatro sembrava scoppiare.
E’ stato un evento unico, eccezionale e un successo in tutti i sensi. La voce di
Marcello Stillitano proponeva i successi del momento e tutti andarono in visibilio: la folla, gli
organizzatori e i ragazzi stessi del complesso.
Con i soldi dell’incasso, la fiducia dei mecenati che affiancavano con affetto il
gruppo, i Barbudos hanno potuto acquistare a rate un vero impianto voce, anche se di modeste
dimensioni, dei microfoni ed una vera batteria.
Il 1968, durante uno spettacolo a Guardavalle, tenuto da una famosa orchestra di
allora (Louis Cataldo) e condotto da Mike Bongiorno, Marcello Stillitano, su segnalazione
del noto presentatore, ha fatto un provino musicale, accompagnato al pianoforte dal maestro
Stelvio Cipriani, insieme al complesso I Gens, Lolita ed Hebert Pagani.
Il 1969 è l’anno definitivo per I Principi.
Il complesso si era fatto conoscere da tanta gente per via degli spettacoli, dei concerti
che tenevano, delle tante serate…e così, alla fine, sono stati ingaggiati dal noto impresario
Pasquale Marulla (oltre a Minnicelli, Mancuso, Mineo ed altri), proponendoli negli spettacoli
della stagione 1970 ed ha fatto dei Principi uno dei complessi musicali più importanti, più
richiesti della Regione Calabria, per diversi anni.
Marcello Stillitano, insieme al fratello Gigi, Palmiro Coniglio, Mario Condemi,
Umberto Loiero e Giorgio Patella, ha percorso in lungo e in largo la sua Regione tenendo
concerti e spettacoli insieme a tanti big della canzone di allora.
Infatti erano tante le serate in cui si accompagnavano ad artisti come Achille
Togliani, Wilma de Angelis, Willy Brezza, Niky, Aurelio Fierro, Nicola di Bari, Louiselle, ecc.
Una delle più grandi soddisfazioni l’ha avuta Marcello Stillitano, quando ha
accompagnato alla batteria Claudio Villa in uno dei suoi concerti dal vivo, a Casignana (RC).
Il 1970 è l’ultimo anno che vede I Principi nella loro formazione originale.
Marcello Stillitano lascia il gruppo, per riapparire sulla scena dello spettacolo nel
1974, quando, insieme ai suoi amici, viene invitato ad una importante manifestazione
organizzata a Bivongi e condotta da Mimmo Bova.
I ragazzi (nell’occasione, oltre a Marcello, Guido Crea, Palmiro, Gigi, Giorgio
Tassone e Armando Miriello con la sua tromba) accettano di partecipare, ma Marcello
Stillitano suggerisce di non proporre più delle canzoni conosciute, ma una canzone inedita,
composta da lui stesso.
Da questo momento in poi, comincia l’epoca del cantautorato. Marcello Stillitano tira
fuori dal cassetto alcuni brani che aveva composto agli inizi degli anni ’70 e nasce così
“Parola mia”, che si piazza in testa alla classifica e vince il 1° posto.
Con i Festival, è iniziata l’epoca del cantautorato, grazie al post-
Principi che ha dato luogo alla costituzione de “I Senza Nome”.
L’anomalo gruppo era stato formato da Palmiro Coniglio, Giorgio Tassone, Gigi Stillitano, Armando Miriello, Guido Crea e
Marcello Stillitano.
Gli eredi de I Principi: Da sinistra, in alto, Palmiro Coniglio,
Salvatore De Pace, Guido Crea, Giorgio Tassone, Marcello e
Gigi Stillitano.
Marcello Stillitano ha composto il brano in dialetto calabrese
“Perdunu, mamma, terra mia”. La canzone, per lo stile diverso che si discostava nettamente
dalla musica tradizionale calabrese, ha coinvolto sentimentalmente la giuria la quale ha
assegnato all’autore il premio per aver composto “la migliore canzone ispirata al Sud”
(recensione su La Gazzetta del Sud 1974).
Al Festival della Locride, nel 1975 (teatro S. Antoio di Locri), organizzato col
patrocinio della Regione Calabria, Marcello Stillitano, sempre con gli stessi amici, si è visto
piazzare ulteriormente al primo posto la sua nuova canzone inedita “L’ultimo fiocco di neve”.
Agosto 1981. Il Comune di Stilo organizza la 1^ Festa in onore dell’emigrante e
l’Amministrazione Comunale affida a Marcello Stillitano, la realizzazione dello spettacolo
sotto il profilo musicale.
L’occasione è d’oro…unica, per la realizzazione della compilation (registrata in uno
studio non professionale, purtroppo!!) “Pensando e ricordando I PRINCIPI”.
Alcuni di questi brani hanno riportato un grande successo, tanto che ancora oggi sono
ricordati da tanti nostalgici e cantati da ragazzi che nel 1981 non erano ancora nati.
In quell’epoca la Regione Calabria aveva organizzato la Rassegna “Teatro in Piazza”
e l’Associazione Teatrale ATAS di Stilo, portava per le piazze della Regione una commedia
in dialetto calabrese scritta da Claudio Stillitano, intitolata “Roccu e Maria”.
Il brano “Pana e cipuda, ma cu’Maria” era stato scelto come colonna sonora di
questa commedia.
Marcello Stillitano ha proseguito nell’ambito discografico, realizzando nel 1983 il suo
primo 45 giri dal titolo “Un’altra storia” e “Gioco d’estate”.
Ha partecipato a diverse manifestazioni e spettacoli televisivi regionali, ma il suo
brano di maggior successo, quello più ricordato ancora oggi, è “Un anno fa” a cui seguirono,
“Batticuore”, “Un amore che nasce”, “Come uno zingaro”, Cosa farei, ecc….
Tanti sono stati i dischi incisi da Marcello e tanti i brani scritti per altri artisti.
Ma la più importante canzone, il cosi detto “fiore all’occhiello” per il cantautore
stilese è stato un brano realizzato dai Nuovi Angeli, distribuito in campo nazionale dalla
Panamusic, cantato da Silvia Belviso e prodotto dall’O.Spett. Ranieri.
Il brano è “L’orsacchiotto”, edito su 45 giri, etichettato F1 e pubblicizzato dai
rotocalchi (i giornalini di allora), come “Il Monello” e “L’Intrepido” ed altri rotocalchi di
fama.
“L’orsacchiotto” non è il solo brano per bambini scritto dal cantautore stilese, ma un
altro brano è stato portato alla ribalta da Giusy e Giorgio (figli di Marcello) nel 1984: “Il
congresso di Gonzales” scritto a seguito di un invito di partecipazione dall’”Antoniano” di
Bologna, per il famosissimo Zecchino d’Oro di Mago Zurlì. Ma il brano, una volta registrato
da Giusy e Giorgio, non ha avuto il coraggio di lasciare la casa natia.
Dopo il 1991, anno in cui ha realizzato il suo ultimo 45 giri “Cosa farei” e “Come uno
zingaro”, Marcello Stillitano non ha più frequentato il mondo della musica nell’ambito della
sua Regione.
Vive a Roma e dopo dieci anni di riflessione, ha tirato fuori i più bei brani che egli
abbia mai scritto e che fanno parte della raccolta su cd “Collezione” – edizione 2003.
Il 19 agosto 2002, l’Amministrazione Comunale e la Pro Loco di Stilo hanno
organizzato un revival in ricordo de I Principi ed il cantautore stilese, facendo parte del
gruppo, ha tenuto un concerto insieme ai compagni d’avventura, i quali non si sono mai più
incontrati sullo stesso palcoscenico dopo la stagione del 1970. In quell’ambito, si è narrata la
storia, così come si è scritto in questa scheda e si sono ripercorse le tappe sin dalle origini, in
cui si cantavano le cover dei successi degli anni ‘60, per arrivare al cantautorato.
Nel 2009, dopo aver dedicato alla Calabria i brani sopra citati (Perdunu, mamma, terra
mia e Pana e cipuda, ma cu’ Maria), Marcello Stillitano ha scritto per Stilo uno dei pezzi
musicali più belli che abbia mai composto, soprattutto sotto il profilo lirico, perché in esso
racchiude il percorso autobiografico ed artistico: “Cantico”.
Lo stesso anno ha scritto “Stilese Alè!” – l’Inno Ufficiale della Stilese, la squadra del
cuore di Stilo, alla quale ne ha fatto omaggio, e “La Città del Sole”, un Inno dedicato alla sua
terra natia, in cui narra le gesta dei popoli che hanno vissuto il territorio, cenni di storia, realtà,
amore e nostalgia.
Il tutto adornato dagli arrangiamenti straordinari e suggestivi del maestro Adelmo
Musso (direttore d’orchestra per molte edizione di Sanremo), da artisti validi come Claudia
Arvati (vocalist di Gigi d’Alessio), Sergio Marinelli (ex voce solista de Gli Epoca – anni ’70),
Frankie Lovecchio (il cantante dell’orchestra diretta dal Maestro Vince Tempera ne La
Corrida), Piero Poleggi (maestro e compositore Edizioni Paoline), Daniele Vit
(Sanremogiovani 2003-2004).
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