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Itinerari in Calabria


ALTOMONTE - FIRMO





Regione Calabria Provincia di Cosenza







ALTOMONTE

Altomonte giace sopra un promontorio a circa 490 metri sul livello del mare. Situato ai piedi del AltomonteParco Nazionale del Pollino, conserva ancora un'impostazione medioevale, con antiche case sulle quali si trovano portali in pietra opera dei famosi scalpellini locali dei secoli XVII-XIX. Il suo territorio fertilissimo è parte in pianura, bagnato dai fiumi Esaro, Grondi e Fiumicello e parte in collina da cui si gode aria stupenda e un vasto panorama. Vi abbondano uliveti e vigneti autoctoni producenti i vini balbini. Una grossa fetta di questo territorio, il Farneto, è ricoperta da un fitto bosco di farnie al centro del quale è un lago artificiale di modeste proporzioni. Importantissime le culture arboree pregiate, in maniera particolare quella delle pesche, che trova qui, uno dei più importanti pescheti d'Europa, noto per la precocità  della raccolta. Notevoli inoltre le possibilità  di sviluppo nei settori dei servizi, dell'artigianato e delle produzioni enogastronomiche e liquoristiche, molto pregiate e ricercate. Altomonte è un centro turistico-culturale tra i più illustri e rinomati dell'Italia Meridionale.



Cenni storici

Altomonte ha origini molto antiche; già  lo scrittore romano Plinio Il Vecchio (23-79 d.C.) nella sua "Historia Naturalis" ne ricorda, con il nome di BALBIA, lo squisito vino Balbino. La cittadina si chiamò Brahall, poi Bragalla e Antifluvius sino al 1343 ed infine Altomonte, per volere della regina Giovanna II di Napoli. AltomonteL'antico paese si trovava verso il fiume Esaro, ove recentemente sono stati ritrovati i resti di una villa romana del I sec. d.C. oggi attrezzati a Parco Archeologico. Sul colle dove attualmente si trova, Altomonte è risalita probabilmente, tra l'800 ed il 1000 d.C. , forse per la ricerca di un luogo elevato e più sicuro da parte della popolazione, per difendersi dalle incursioni barbariche, saracene e delle persecuzioni iconoclaste. Il territorio subì le dominazioni Normanna e Sveva; ma è sotto gli Angioini che il borgo diventa un centro d'arte, di cultura e di fede di straordinaria importanza. Altomonte fu un feudo della potente famiglia dei Sangineto, nel 1334 il conte Filippo Sangineto fece eseguire significativi lavori di ampliamento e recinzione dell'abitato: ricostruì con l'autorizzazione di papa Clemente VI l'antica chiesetta normanna di S. Maria de' Franchi che chiamò S. Maria della Consolazione. Nel 1444 fu Pietro Antonio Sanseverino a favorire la venuta ad Altomonte dei frati Domenicani, che vi rimasero fino al XIX sec. Nei secoli successivi sarebbero anche giunti i Minori e poi, quando San Francesco di Paola nel 1636 diventa patrono di Altomonte, anche i Minimi. Altomonte è oggi un borgo di 5.000 abitanti, conosciuto in tutta Italia per il suo patrimonio artistico-culturale interamente recuperato e reso fruibile agli oltre 100.000 turisti che ogni anno la visitano.



Luoghi d'interesse

  • AltomonteDuomo di S. Maria della Consolazione, costruita intorno alla fine del XIV secolo e restaurata nel XVII secolo, è Una delle costruzioni calabresi del periodo angioino più significative;
  • Chiesa di San Giacomo Apostolo del XII secolo, è la più antica di Altomonte;
  • Chiesa di San Francesco di Paola, fondata nel 1636, in occasione della proclamazione a patrono di Altomonte di San Francesco di Paola, ha forme barocche, con navata unica ed abside di forma quadrata;
  • Convento Domenicano, ospitò nel corso del tempo diversi personaggi e studiosi illustri, tra cui frate Tommaso Campanella. Attualmente, il Convento è di proprietà  comunale ed è stato quasi interamente ristrutturato e, ai diversi piani, ospita il Museo Civico, la Biblioteca Civica e quella Storica, la Pinacoteca Comunale di Arte Moderna, spazi espositivi per mostre, una sala convegni con 300 posti ecc;
  • Convento Ordine dei Minimi, annesso alla Chiesa di San Francesco. Notevole il Chiostro, con pilastri quadrati ed archi romani, è la sede del Municipio e conserva, nei corridoi e nelle stanze, numerose opere d'arte e mobilia antica di pregio;
  • AltomonteCastello dei Conti di Altomonte, notevoli sono il cortile interno, con grazioso loggiatino e tracce di affreschi, e la caratteristica Piazzetta del Vaglio, che costituiva il centro della vita del borgo medievale;
  • Torre Normanna detta Pallotta, alta circa 25 metri, dalla possente e massiccia mole, la Torre deve la sua origine ai Normanni. è sede del Museo "Franco Azzinari" in cui, il noto pittore di origine calabrese, espone le sue opere più belle e molte inedite;
  • Teatro all'aperto che durante il periodo estivo accoglie importantissime manifestazioni culturali, costituisce un forte richiamo per i turisti, è sede principale del Festival Euromediterraneo. Il teatro richiama le strutture greco-romane analoghe, ha una platea capace di 1100 posti a sedere e ha sotto il corpo palcoscenico i camerini ed i servizi per gli artisti.




Feste e manifestazioni religiose

Le manifestazioni, in ogni periodo dell'anno, vivacizzano le vie del paese e danno ai turisti l'occasione di conoscere un paesino di Calabria ricco di usi e costumi
  • 19 marzo fiera in onore di San Giuseppe;
  • La seconda settimana dopo Pasqua fiera in onore di San Francesco di Paola;
  • Seconda domenica di maggio, festa di San Francesco di Paola, patrono della città ;
  • Nel mese di maggio si svolge la manifestazione "Festival Teatro Scuola" che ha l'obbiettivo di stimolare un inserimento più qualificato nelle attività  didattiche del linguaggio teatrale;
  • Giugno-luglio Festival della danza;
  • Dal 14 al 16 luglio si festeggia la Madonna del Carmine;
  • Nel mese di luglio si tiene il Festival dei Due Mari che comprende la combinazione di musica, teatro, danza ed arte figurative;
  • Luglio - Agosto Altomonte Rock Festival ;
  • Luglio - Agosto Festival Euromediterraneo, il Festival si svolge ogni anno su un tema diverso;
  • Settembre Di Vino Jazz;
  • mese di ottobre, in Piazza San Francesco, la sagra del fungo per far riscoprire sapori ed odori d'altri tempi di uno dei più prelibati alimenti della cucina di Altomonte. Durante la manifestazione vengono offerte all'assaggio varie specialità  a base di funghi di prodotti gastronomici locali e, inoltre, si possono degustare prodotti tipici della Calabria.




Prodotti tipici

La cucina di Altomonte genuina e fantasiosa, caratterizzata da un particolare attaccamento alle tradizioni, sfrutta a pieno tutti i doni della terra. Nella gastronomia di questo paese si rispecchiano le caratteristiche di tutte le cucine meridionali, in cui l'olio e verdure abbondano, così come la buona pasta lavorata pazientemente in casa. E' proprio nella cucina che si manifesta il calore e la gioia di vivere degli abitanti di questa terra antica. La cucina paesana offre deliziosi formaggi dal gusto dolce e delicato da gustare con il fragrante pane casereccio oppure, per insaporire i caratteristici primi piatti, le verdure e gli ortaggi locali, fanno da contorno a tutte le deliziose pietanze.






LUNGRO

LungroLungro è un comune della provincia di Cosenza di 2.950 abitanti. Il nome deriva da Lungrum che a sua volta deriva da ungaro con la fusione dell'articolo al nome.



Cenni storici

Lungro si è sviluppato intorno al monastero LungroBasiliano nella metà  del XV secolo. Essendo un piccolo centro di origine greco-albanese, gli albanesi popolarono il casale intorno al 1486 e furono accolti dall'Abate Paolo della Porta con il benestare del principe di Bisignano, Geronimo Sanseverino. Nel 1768 gli albanesi di Lungro ostinatamente si impegnarono per la difesa del proprio Rito liturgico greco bizantino. Si intensificarono i contrasti religiosi tra il rito greco-bizantino degli albanesi e il rito latino delle popolazioni confinanti, e per secoli sono riusciti a mantenere il proprio rito come elemento della propria identità , grazie all'opera della Chiesa, anche se molti preti albanesi subirono il carcere a causa della pratica del rito orientale. L'Eparchia di Lungro è il fondamentale punto di riferimento per gli italo-albanesi continentali, e continua a custodire la tradizione religiosa, linguistica e l'identità  culturale arbà«reshà«. La diocesi venne creata il 13 febbraio del 1911 dal Papa Benedetto XV e il primo vescovo fu Giovanni Mele.



Luoghi d'interesse Lungro

Duomo di San Nicola di Mira.



Feste e manifestazioni religiose

San Nicola, patrono di Lungro, viene festeggiato il 6 dicembre .



Prodotti tipici

A Lungro è possibile gustare vari tipi di piatti in tutte le sue forme: rrashkatjelt/maccheroni, strangulrat/gnocchi, tumac/lasagne, fidhilt/ spaghettini, hullonjrat/bucatini, conditi da semplici salse al pomodoro fresco e basilico, oppure da sughi a base di carne di maiale o capretto. Tra le specialità  tipiche lungresi hanno un posto di rilievo Shtridhà«lat me fasule, una particolarissima pasta lavorata finemente a mano condita con una salsa al pomodoro e fagioli. I funghi sono tra i secondi piatti che più ricorrono in abbondanza nel territorio montano. Il tutto si accompagna con i vini locali dei vitigni di Galzei/Gauxet o con i raffinati vini D.O.C. del Pollino.








FIRMO
Firmo
Firmo è un comune della provincia di Cosenza con 2.365 abitanti. Deriva probabilmente dal nome latino di persona Firmus. Il paese mantiene la cultura, gli usi, i costumi, la lingua arbà«reshà« ed il rito orientale bizantino-greco degli antenati greco-albanesi.



Cenni storici

Firmo, in origine non era che un casale disabitato appartenente al Principe di Bisignano, Don Bernardino San Severino, ed ai Padri Domenicani di Altomonte. Il territorio era diviso in due contrade: Firmo soprano e Firmo sottano. La parte soprana apparteneva al Principe Don Berardino, e quella sottana ai Padri Domenicani, che la diedero in enfiteusi al Comite, che ne fece una colonia preminentemente agricola. I destini di queste due contrade furono diversi. Firmo sottano si mantenne costantemente sotto la giurisdizione dei Domenicani di FirmoAltomonte, diverso fu il destino di Firmo soprano che passò alla famiglia Gramazio, che vantò diritti baronali fino al momento dell'eversione della feudalità , nel 1806. Il territorio fu caratterizzato dalla presenza dei profughi albanesi che erano giunti in Italia per sottrarsi alla dominazione turca nella seconda metà  del XV sec., in seguito alla dominazione Ottomana nella penisola balcanica e dopo la morte dell'eroe nazionale Giorgio Castriota Skanderbeg (1468 ). Ed è proprio da loro che discendono gli Arbà«resh d'Italia. Essi ancora tutt'oggi continuano a mantenere le tradizioni e il rito greco-bizantino, senza soccombere alle pressioni "xenofobe"? esterne. Firmo è tra questi ultimi. Ed è grazie alla presenza di una Eparchia (Diocesi) che molte tradizioni non sono andate perdute. Vi si mantengono, infatti, la lingua, alcune particolari tradizioni culinarie, ed il rito. Tutto questo è anche legato alla presenza di una Chiesa che pur facendo capo al Papa, è riuscita a mantenere le sue peculiarità . Molto caratteristico ed affascinante è il rito del matrimonio, celebrato anch'esso secondo la tradizione Greco-Bizantina che termina con lo scambio delle corone e con la rottura del bicchiere dal quale si è presa la comunione. Anche il battesimo è tutto particolare. Lo si fa per immersione nella fonte battesimale e nello stesso tempo si impartiscono anche i sacramenti della Cresima e della Comunione.



Luoghi d'interesse

  • Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo
  • Chiesa di San Giovanni Crisostomo
  • Cappella di Santa Lucia
  • Cappella della Madonna di Aprile




Feste e manifestazioni religiose

  • Il 4 e il 13 dicembre Festa di S. Lucia con processione. La statua viene presa in processione dalla sua Cappella e portata nella Chiesa matrice il 4 dicembre e il giorno della festa viene portata in processione per tutto il paese e quindi deposta di nuovo nella Cappella a lei dedicata.
  • Il 10 Marzo si festeggia S. Giuseppe, Divina Liturgia con processione per le vie del paese. Alla vigilia il paese si illumina di scoppiettanti e profumati falò di rami di ginestra e altro. Si tiene un concorso per premiare il falò più bello.
  • FirmoIl 2 maggio si festeggia S. Atanasio, patrono del paese di Firmo. La Festa si celebra al mattino e, nel pomeriggio, la processione per le vie del paese. La processione è preceduta dalla Banda musicale e da fedeli che indossano per l'occasione stolit cioè l'abito tradizionale di gala. In onore del patrono, nel pomeriggio del 1 maggio si tiene la tradizionale Manifestazione Vallet e Shà«n Thanasit, sfilata /esibizione di Gruppi arbà«reshà« (italo-albanesi) e shqipà« (albanesi).
  • A luglio si festeggia la Madonna del Monte. Il pellegrinaggio a questo Santuario in passato avveniva l'ultima domenica di maggio, ma ora la festa viene condivisa tra gli albanesi di Acquaformosa, Lungro e Firmo e ci si reca in montagna per tutta l'estate fino alla ultima domenica di luglio in concomitanza con la Festa della Dormizione di S. Anna, madre della Madre di Dio.





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