CASSANO ALLO IONIO
Cassano allo Ionio è un comune in provincia di Cosenza di 17.553 abitanti. Deriva dal nome latino di persona Cassius con l'aggiunta del suffisso -anus che indica possesso. Secondo altri il nome si riferisce all'antica città di Cassia.
Cenni storici
Le origini di Cassano allo Ionio risalgono a tempi remoti riferibili ai primi anni del III millennio a.C., come confermato dai ritrovamenti archeologici effettuati tra il 1962 e il 1964. Cassano allo Ionio è stato il centro di guerre cruenti tra varie popolazioni, dopodiché divenne dominio degli Angioini, per poi passare ai Sanseverino fino al 1806, anno in cui la città fu inglobata nel Regno delle Due Sicilie. La città è da sempre stato un importante centro economico e commerciale. L'attività principale di Cassano allo Ionio è l'agricoltura, infatti sono presenti grandi aziende agricole per la produzione ortofrutticola, ma è molto praticato anche l'allevamento di bestiame. Grazie ai numerosi stabilimenti balneari che si trovano lungo la romantica Costa della Luna e delle Terme, assistiamo alla forte crescita del settore turistico. Nel centro della città si può vedere una delle più straordinarie bellezze, i ruderi della "Pietra del Castello".
Luoghi d’interesse
- Santuario della Madonna della Catena
- Cattedrale o Chiesa della Beata Vergine del Lauro
- Terme Sibarite
- Grotte Carsiche di Sant’Angelo
Feste e manifestazioni religiose
Il santo patrono di Cassano allo Ionio è San Biagio e si festeggia il 3 febbraio. Nella prima settimana di Settembre assistiamo alla fiera di Cassano, organizzata dal comitato Pro-fiera e dal Comune, dopodiché viene ripetuta la prima settimana di maggio e la prima settimana di novembre. L'organizzazione Festa del Monte in collaborazione con l'Amministrazione Comunale, organizzano nel periodo estivo, a Cassano centro e sul Monte di Cassano, le sagre della "pittagnusa"; del dolce e dell'uva. La "pittagnusa" è una pizza particolare il cui ripieno è composto da elementi provenienti dalla terra. La cottura avviene nel forno a legna che conferisce un sapore tutto particolare. La serata termina con balli e canti di gruppi locali. La sagra dell'uva è un'ottima occasione per mostrare le varie qualità dell’uva.
CORIGLIANO
Corigliano Calabro è un comune in provincia di Cosenza di 40.515 abitanti. Deriva dal nome latino di persona Corellius con l'aggiunta del suffisso -anus che indica possesso. Secondo altri il nome deriva da Corion Elaion, che significa Giardino d'Olio.
Cenni storici
Le origini di Corigliano sarebbero da riportare all'epoca dell'incursione araba del 977 da parte dal comandante di Palermo, al Quasim. La città si sviluppa progressivamente intorno al castello e alle chiese di "Santoro" e di "Santa Maria”. Nel XIV secolo fu sotto il dominio dei conti di Sangineto per passare in seguito ai Sanseverino. I Sanseverino tennero il dominio su Corigliano fino alla morte dell'ultimo Sanseverino Niccolò Bernardino, principe di Bisignano.
Nel 1616, per ripianare i debiti lasciati dal Sanseverino, il governo dispose la vendita dei suoi beni feudali e tra questi Corigliano, che fu acquistato da Agostino e Giovan Filippo Saluzzo. Dopo alcuni passaggi ereditari la signoria si consolidò progressivamente nelle mani di Giacomo Saluzzo, presidente della “Regia Camera della Sommaria”, che dispose del feudo in favore del figlio Agostino. Questi, dopo aver sostenuto un lungo assedio nel Castello ottenne, l'8 maggio del 1649 il titolo di duca di Corigliano da parte di Filippo IV di Spagna Ma i Saluzzo non riuscirono a fermare la decadenza economica che si venne a creare durante il XVII secolo provocando un'accentuazione della malaria, a cui si aggiunse un'epidemia di peste nel 1656. Nel XVIII secolo le condizioni migliorarono grazie alle opere di bonifica intraprese dai duchi e alla produzione della liquirizi.Tra il 1814 e il 1951 gli abitanti passarono da poco più di 8.000 a circa 21.000. Nel 1863 Corigliano prese la denominazione di "Corigliano Calabro" per evitare la confusione con Coriglia d’Otranto.
Luoghi d’interesse
- Castello ducale, si ipotizza la sua edificazione da parte di Roberto il Guiscardo intorno al 1073 come postazione militare
- Chiesa di Santa Chiara o delle Monachelle (1762)
- Chiesa di Sant'Anna o Santa Maria di Loreto
- Chiesa di Santa Maria Maggiore o Della Platea (X secolo)
- Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli
- Chiesa di Sant'Antonio
- Chiesa di San Francesco (1476)
- Chiesa del Carmine (XV secolo)
- Chiesa di Sant'Antonio
- Porta di Prando (anche Brandi o Librandi)
- Castello di San Mauro,edificato nel 1515
- Ponte Canale, edificato nel 1480 per l'acquedotto, costituito da due serie di arcate di mattoni sovrapposte.
Feste e manifestazioni religiose
- Festa Patronale in onore del Santo Patrono di Corigliano San Francesco di Paola che si svolge il 23-24-25 aprile di ogni anno
- Fiera del Primo maggio, che si svolge la prima domenica di maggio nel borgo marinaro di Schiavonea.
- Fiera dei morti, che si svolge nel borgo marinaro di Schiavonea l'1 e il 2 novembre di ogni anno e richiama la popolazione di tutta la piana di Sibari
- Estate Coriglianese, che si svolge ad agosto con concerti,spettacoli. Si dà molto risalto alla rassegna musicale "Alba Jazz" e alla "Grande Festa di Via Roma" che dà molto risalto agli antichi mestieri.
- Festa di "San Francesco di Paola al Monte" che si svolge l'ultima domenica di agosto a Piana Caruso
- Festa della Santissima Madonna delle Grazie che si svolge nello scalo cittadino nella seconda settimana di settembre
ROSSANO
Rossano è una città di 38.229 abitanti della provincia di Cosenza. Deriva dal nome latino di persona Roscius con l'aggiunta del suffisso -anus che indica possesso.
Cenni storici
Si suppone che Rossano sia stato fondato dagli Enotri intorno al XI secolo a.C., passò successivamente sotto il controllo magno-greco (VII-II sec. a.C.). Tra il 540 ed il 1059 Rossano visse una fase di grande splendore sociale, artistico e culturale sotto il dominio dei Bizantini. Ancora nella seconda metà dell’800, fu centro di numerosi circoli culturali e produsse vari giornali e periodici; nel 1876 beneficiò della prima illuminazione elettrica e delle prime centrali termoelettriche della Calabria. Nel '900 Rossano ha vissuto tutte le vicende che hanno caratterizzato la vita politica e sociale del Meridione ed in definitiva dell'Italia intera: la Resistenza e le lotte di Liberazione, l’emigrazione, la ricostruzione della vita civile e democratica ed infine l'aspettativa del benessere sociale e materiale.
Luoghi d’interesse
- La Cattedrale di Maria Santissima Achiropita, è il principale monumento architettonico della città.
La chiesa è famosa per l'antica immagine della Madonna Acheropita, ossia non dipinta da mano umana, di datazione probabile tra il 580 la prima metà dell'VIII secolo.
- Codex Purpureus Rossanensis, evangeliario greco del V-VI secolo di origine mediorientale o alessandrina, ritrovato all'interno della sacrestia della Cattedrale nel 1879,
composto di 188 fogli di pergamena contenenti i Vangeli di Matteo e Marco ed una lettera di Eusebio a Carpiano
- L'Oratorio di S. Marco, è il monumento più antico della città ed una delle chiese bizantine meglio conservate d'Italia
- Chiesa di S. Bernardino in stile tardo-gotico
- Chiesa della Panaghìa in onore di "Maria Tutta Santa", di architettura religiosa bizantina
- Chiesa di San Francesco di Paola di fine XVI secolo
- Chiesa di Santa Chiara del XVI secolo
- L'Abbazia di Santa Maria del Patire
Feste e manifestazioni religiose
- Nei periodi autunnali si assiste alla sagra delle clementine e de "Le 4 Fiumare"
- Nel periodo estivo assistiamo alla sagra della melanzana, dell'anguria, della "fresina conzata", delle noci e della sardella
- Il 25 aprile si svolge la Festa di San Marco
- Il 26 settembre viene festeggiato il patrono San Nilo
CROSIA
Crosia è un comune di 8.723 abitanti della provincia di Cosenza. II nome, fatto provenire dal Rohifs, e prima di lui da Lenormant, dal greco «chrusea» ( luogo d'oro), e messo in relazione alle miniere d'oro e d'argento della zona, le più famose delle quali sono rimaste in funzione a Longobuccofino al sec. XVIII.
Cenni storici
Non ci sono notizie certe in merito alla sua fondazione. Nello scorcio del sec. XV probabilmente, ma non è stato ancora accertato, per breve tempo, il feudo fu assegnato a Tommaso Guindazzo, signore anche di Pietrapaola e Cropalati.
Nel 1503 Crosia venne acquistato insieme a Caloveto e Cropalati da Ferdinando D'Aragona, la cui famiglia lo mantenne fino al 1593.
In tale anno Maria d'Aragona lo cedette per 20650 duc. a Giovan Michele Mandatoriccio di Rossano. Morto Francesco Mandatoriccio senza figli (1676), il feudo passo alla sorella Vittoria e per essa al marito Giuseppe Sambiase.
Nessuna traccia resta oggi del Convento dei Domenicani soppresso nel 1652 per mancanza di mezzi di sussistenza. II centro storico con le sue viuzze e i palazzi antichi desta ancora oggi un notevole interesse per i turisti.
Luoghi d’interesse
- La Chiesa Matrice di San Michele Arcangelo
- chiesa dell’Annunziata
- Chiesa della Pietà
- Torre di avvistamento Santa Tecla (XVI)
Feste e manifestazioni religiose
- Il 29 settembre si festeggia il patrono San Michele Arcangelo
CARIATI
Cariati è un comune della provincia di Cosenza di 8.416 abitanti. Si trova a metà strada fra le città di Sibari e Crotone. Il nome potrebbe riferirsi al termine greco karuatis, ossia cariatide (statua femminile usata come colonna). Potrebbe anche riferirsi al nome greco di famiglia Karyatis che significa anche "abitante della città di Karya". Secondo altri deriva da charita (grazia).
Cenni storici
Dal V-IV secolo a.C. è stata documentata la presenza dei Brettii nel territorio cosentino. Anche il territorio di Cariati tra il IV e il III secolo a.C. fu frequentato da queste popolazioni, appassionate all’agricoltura e alla pastorizia. Nel 1260 Matteo Cariati fu feudatario anche se ci sono delle incertezze sul cognome.
Nel 1495 Re Carlo VIII di Francia, occupato il Regno di Napoli donò la contea a Michele Riccio, ma in seguito alla sconfitta dei francesi gli venne tolta. Nell’anno 1505 la proprietà venne attribuita ai principi Spinelli, che furono titolari di Cariati sino all’eversione della feudalità. Il caratteristico centro storico di Cariati conserva ancora l’aspetto di una fortificazione medievale che rendono Cariati una bellissima cittadina unica nel suo genere in Calabria e nel meridione. Sul litorale si trova la parte più moderna di Cariati, la Marina, rinomata località balneare, centro turistico con un moderno lungomare e con un porto dalle caratteristiche adeguate al turismo nautico e all'approdo di battelli da diporto. Le attività artigiane di rilievo sono la tessitura di coperte e tappeti al telaio, la lavorazione della ceramica. Sono presenti, infatti, vari negozi di oggetti in terracotta grezza e ceramica, lavorati secondo l'usanza dei vasai cariatesi.
Luoghi d’interesse
- Chiesa dei Francescani
- Chiesa Cattedrale. Risalente al quattrocento, ove è custodito un prezioso coro ligneo intagliato risalente al sec XVIII
- Chiesa degli Osservanti. Denominata anche chiesa di Santa Filomena del XV secolo.
- Palazzo del Seminario. Edificato nel XVII secolo
- Palazzo Vescovile. Nel 1865 fu residenza dei vescovi di Cariati
Feste e manifestazioni religiose
- Il 10 maggio festa di San Cataldo
- 16 agosto festa di San Rocco
- 6 novembre festa di S. Leonardo
Prodotti tipici
- Sardedd Scattiata. Sardella fresca fritta con pepe rosso
- Miluncian chini. Melanzane Ripiene alla Cariatese
- Pitta cur'i jita. Rotolini di pizza fatta con le dita e condita con sardella e pomodoro fresco
- Sanguinaccio. Sangue fresco di maiale cotto con mosto e noci molto proteico da spalmare sulle fette di pane come merenda
|