Itinerari in Calabria
CELICO -
SAN GIOVANNI IN FIORE |
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Celico
Paesino alle pendici della Sila che ha dato i natali all’abate Gioacchino da
Fiore.
Celico è posto ad un’altitudine di 805 metri s.l.m. a 12 km da Cosenza, alla quale è collegato dalla statale 107. Il numero di persone attualmente residenti è di: 3196. Vi sono le frazioni di: Colamauci, Lagarò Lupinacci, Lagarò Cosentino, Salerni e Torre Barone.
Sulle origini del nome si contrappongono due tesi: la prima fa derivare il nome "Celico" da "Uomo Celeste" con esplicito riferimento all'Abate Gioacchino che vi nacque, infatti sul "grande dizionario della lingua Italiana" del Battaglia, alla voce Celico recita: "Uomo di virtù divine, voce dotta, latino coelicus, celeste".
Un altra tesi fa derivare "Celico" dall'Ebraico "Keli-ic" (Vaso grande e
stretto) dalla forma del centro abitato che si allungava, anche se con
interruzioni, sul costone della montagna.
Cenni storici
Celico esisteva già al tempo delle incursioni barbare (sec. IX), quando la popolazione, per sfuggire alle continue oppressioni, vi trovò rifugio e scampo. Di parte angioina, come tutti i casali in opposizione a Cosenza che era aragonese, subì non pochi danni a causa di queste vicende. Nel 1130 ebbe la fortuna di veder nascere l’Abate Gioacchino, uomo, come lo definì
Dante nel XII canto del “Paradiso”, “di spirito profetico dotato”. Il Medioevo vide Celico come uno dei centri ebraici del cosentino. Danneggiato non poco dal violento terremoto del marzo 1638, venne nel 1644, come gli altri casali, venduto al Granduca di Toscana che vi stabilì la sede del Governatore Generale.
La rivolta del 23 maggio 1647, anteriore ai moti napoletani del Masaniello e capeggiata proprio dai celichesi, pose fine al giogo feudale e Celico rientrò con tutto lo Stato nel dominio regio. Dal 1806 al 1814 i francesi dominarono il Mezzogiorno; a questo periodo risale un violento episodio di sangue: un gruppo di soldati francesi, che avevano ucciso due abitanti di Celico, cadde in un agguato mortale nella parte alta del paese. Il vicolo nel quale furono trucidati, in ricordo dell’accaduto, fu detto “ruga ’e ri muarti”. Nel 1877 Celico venne incluso nell’elenco dei Comuni esercitanti di fatto gli usi civici sull’altopiano. Distrutto dal terremoto del 1905, come tanti altri paesini del circondario, fu consolidato a spese dello Stato. I suoi abitanti, gente pacifica e tranquilla, dedita al lavoro dei campi ed alla famiglia, animati dalla speranza e dalla fede religiosa, costruirono importanti chiese di indiscusso valore artistico.
Gli abitanti sono detti: Celichesi.
Luoghi d'interesse
- Basilica di S. Michele Arcangelo del 1300 famosa per il soffitto ligneo dipinto dal S. Anna;
- Chiesa della Madonna del Carmine;
- Chiesa della Madonna dell'Assunta;
- Chiesa di San Nicola di Bari;
- Chiesa della Madonna della Catena;
- Chiesa dell'Annunziata;
- Convento dei Cappuccini;
- Monumento ai caduti in guerra;
- Monumento all'Abate Gioacchino.
Spezzano della Sila
Il territorio di Spezzano della Sila si estende per lo più sull’altopiano silano e comprende gran parte delle vette montane, situato ad una altitudine media di 900 slm
e distante 15 km da Cosenza. E’ uno dei maggiori centri presilani insieme a S. Giovanni in Fiore.
Del comune di Spezzano della Sila fanno parte anche le frazioni di Camigliatello, Camigliatello Silano, Campo San Lorenzo, Colle Lungo, Croce di Magara, Cupone, Cuponello, Moccone, Molarotta.
Il paesaggio naturale è caratterizzato prevalentemente da boschi di castagno nella parte più bassa e da boschi di conifere e faggio nella parte più a monte.
Cenni storici
Il primo nucleo abitato fu fondato intorno al IX secolo da un gruppo di profughi cosentini, costretti a lasciare la propria città a seguito delle incursioni saracene. Per evitare, infatti, le continue scorribande la popolazione si rifugiava negli accoglienti e calmi territori delle alture circostanti. Inizialmente si fermavano per brevi periodi, mentre col tempo diedero origine a piccoli agglomerati urbani, tra i quali Spezzano della Sila.
Non si hanno molte notizie circa l’origine del nome “Spezzano”, certo è che a questo fu aggiunto l’aggettivo “Grande” per distinguerlo da Spezzano Piccolo. Già nel 1346 è chiamato “Spacianum Magnum” in un editto di Giovanna I, mentre in un altro documento compare con il nome di “Specianum Magnum”. Secondo Vincenzo Padula, il nome deriverebbe da due vocaboli ebraici: Beth - Tzan che significano casa forte; secondo lo studioso tedesco Rohlfs potrebbe derivare da Spetius, nome di uno dei primi abitanti se non addirittura del fondatore.
La tradizione comune lo fa, invece, derivare dal fatto che il centro era diviso in tanti rioni o pezzi e perciò era “spezzato”. Come gli altri casali, Spezzano si schierò a favore degli angioini quando il capoluogo era favorevole agli aragonesi. Nel tardo 1500 partì da Spezzano la prima azione di forza sulle proprietà silane. Durante l'occupazione francese la popolazione si schierò tenacemente a favore dei Borboni. Nel 1799, quando fu disposto il riordino amministrativo dal generale Championnet, il paese fu elevato a Comune e fu inserito nel cantone di Cosenza. Nel 1807 una legge decretò che Spezzano venisse messo a capo di un governo comprendente tredici Luoghi.
Nel 1927 i due comuni di Spezzano Grande e Spezzano Piccolo furono riuniti in uno solo che prese il nome di Spezzano della Sila. Successivamente e precisamente nel 1937, i due comuni ottennero l’autonomia e, mentre Spezzano Piccolo conservò il vecchio nome, Spezzano Grande prese quello di Spezzano della Sila.
Di questo importante centro fa parte Camigliatello Silano, il più famoso centro turistico della Sila Grande.
Luoghi d'interesse
- Convento di San Francesco edificato tra il 1454 e il 1458. E’ il terzo convento, dopo quello di Paola e di Paterno Calabro, fondato dal Santo dove egli stesso dimorò per cinque anni per dirigerne la costruzione.
- La cinquecentesca chiesa di San Pietro, che presenta decorazioni litiche dovute alle note ed abili maestranze roglianesi del 1500;
- Chiesa di San Biagio, Patrono del paese;
- Museo della fauna e della flora - Centro visite Parco Nazionale della Sila (Centro di accoglienza e riproduzione di animali in pericolo di estinzione) - località Cupone;
- Museo antropologico della vita quotidiana;
Feste e manifestazioni
- Nel mese di settembre festività in onore di S. Francesco di Paola;
- 3 Febbraio, S.Biagio festa patronale, sagra di dolci tipici spezzanesi detti "mastazzuoli";
Camigliatello
Camigliatello Silano è una località montana del comune di Spezzano della Sila (CS), è situato a 1.300 metri di altitudine.
Dispone di impianti di risalita e piste da sci, ed è una delle località silane a maggiore vocazione turistica, durante tutte le stagioni e soprattutto d'inverno.
Il paese si trova all'interno del Parco Nazionale della Sila, dove tutto l'anno si possono ammirare gli animali presenti e fare passeggiate nei percorsi dei boschi silani.
Il lupo della Sila resta l'icona di questa località. Il bosco che circonda Camigliatello è molto vario e soprattutto molto bello: tra i 1100 e i 1300 metri i pini larici hanno la dominanza.
Pianta questa che va ad unirsi, intorno ai 1350 metri, al faggio. A 1500 metri la faggeta è quasi pura, accompagnata solo dalla presenza di qualche abete bianco e da pini larici.
Camigliatello è un paradiso per l'escursionismo. Tanti sono i sentieri che si inerpicano tra i rilievi boscosi che circondano il paese.
Alcuni di questi sono segnati dal CAI. Tra i percorsi più belli vanno segnalati: "Croce di Magara - Macchiasacra - Impianti Tasso" e "Impianti Tasso - Monte Scuro - Rifugio CAI Fondente".
Sentieri che in inverno si trasformano in un paradiso per quanto riguarda lo sci di fondo e le ciaspole.
Nelle stagioni estive e invernali, le Ferrovie della Calabria organizzano un viaggio in treno da Camigliatello Silano a San Nicola Silvana Mansio,
sulla linea Cosenza - San Giovanni in Fiore. Questa linea a scartamento ridotto, attualmente limitata a Spezzano della Sila per quanto riguarda il servizio regolare,
ha trovato in questo breve tratto un grande e importante impiego turistico. Infatti il viaggio su carrozze storiche, datate 1932,
con al traino locomotive a vapore FCL del gruppo 350, 400 e 500, o, in caso di manutenzione delle stesse, locomotore diesel,
è da sempre una grande attrattiva per i turisti e per gli appassionati di ferrovie, affascinati dai paesaggi che questa ferrovia attraversa.
Cenni storici
La storia di Camigliatello Silano inizia i primi anni del 1900 quando sorsero nel luogo alcune imprese artigiane.
Dopo qualche anno fu aperto uno sportello postale. La vera svolta ci fu nel 1928 grazie all'impegno di Michele Bianchi.
Il "quadrunviro" fascista passava le ferie sul posto anche per trovare sollievo alla sua malattia.
Egli fu il primo che credette nella valorizzazione turistica della Sila e in particolar modo di Camigliatello.
Grazie al suo intervento, fu costruito il rifugio per turisti e iniziò la costruzione della ferrovia a scartamento ridotto tra Cosenza e San Giovanni in Fiore.
Alle infrastrutture pubbliche si affiancarono molte iniziative private e in un paio di decenni Camigliatello diventò una delle località turistiche più rinomate e frequentate del Sud d'Italia.
Luoghi d'interesse
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La cabinovia di Monte Curcio, inaugurata nell'inverno fra il 2001 e il 2002, è l'impianto di risalita più moderno del centro-sud Italia.
Costato circa 7 milioni di euro, realizzato dall'A.R.S.S.A, ha una capacità di trasporto di
1800 persone all'ora. Le stazioni di partenza e di arrivo sono dotate di locali
con bar, tavole calde, sale di intrattenimento. Le due piste da sci, concepite
per sciatori provetti e principianti, sono lunghe rispettivamente, 1800 metri
l'una e 2200 l'altra. Sul posto si può noleggiare attrezzature sportive e
possono essere impartite lezioni di sci. A poca distanza dagli Impianti
Sportivi, sono sistemati campi da tennis, bocce e parchi gioco per bambini.
Recapiti telefonici strutture Centro Florens ARSSA: Tel e Fax: 0984 579400
- La Stazione sciistica “la Pagliara” è un nuovo impianto di seggiovia biposto con portata oraria di 800 persone.
La lunghezza delle piste è di km 2 con un’altitudine di mt 1.650/1.750 s.l.m.
E’ l’unico impianto dotato di illuminazione per lo sci notturno.
A valle, in un caratteristico rifugio, vi è un bar e un ristorante con cucina tipica e internazionale. Sono, inoltre, disponibili una scuola di sci, noleggio di sci e relativa officina di riparazione, noleggio di motoslitte.
La stazione sciistica è dotata anche di un servizio di ambulanza con infermeria.
Infine, l’impianto comprende un anello con sci di fondo per una lunghezza di Km 15.
Recapiti telefonici strutture MagnaSila : Tel e Fax: 0984 21513
- Chiesa di Santi Roberto e Biagio;
- Parco fluviale;
- Museo archeologico della Sila.
Feste e manifestazioni
- In autunno si svolge la popolare sagra del fungo, uno dei più prelibati alimenti della tradizione silana.
La manifestazione dura tre giorni, durante la quale si possono assaggiare varie specialità a base di funghi, e prodotti tipici della Calabria, allietati da spettacoli folkloristici.
- Dal 1978, nel mese di ottobre si tiene la "Sagra della patata della Sila", con annessa una fiera dell'artigianato locale.
- La terza domenica di settembre si festeggia il suo santo protettore, San Francesco di Paola. Durante il periodo della festa, che dura due giorni, un grande mercato occupa un intero quartiere.
- Il 15 agosto si festeggia la Madonna Assunta. Nel corso della festa la Madonna viene portata dai fedeli in processione e molti sono i visitatori che dai paesi limitrofi giungono a Camigliatello per partecipare.
Lorica
Lorica è una bellissima località turistica sul lago Arvo, il
territorio del complesso turistico si trova a 1350 metri s.l.m e ricade in tre
comuni diversi della provincia di Cosenza: San Giovanni in Fiore, Pedace e Serra Pedace.
Il nome deriva dal latino “lòrica” (corazza), e potrebbe essere interpretato
come un posto sicuro, invalicabile, dove nascondersi e proteggersi da eventuali
avversari o nemici, ma non essendoci dati certi riguardo il ritrovamento di
segni e manufatti che possano indicare la presenza dell'uomo sin da antiche
origini, il termine dovrebbe riferirsi all'aspetto naturale della zona, che come
una roccaforte vegetale, nei secoli scorsi si presentava all'uomo come un
habitat impermeabile, angusto e selvaggio.
Nacque come villaggio agricolo ma, grazie alle bellezze naturali del luogo e ad un fortunato camping impiantato dall'O.V.S.
sul lago, acquisì, ben presto, una notevole valenza turistica.
Nel 2002 dopo un travaglio durato cinque anni, il villaggio silano, venne scelto come luogo ideale per ospitare la
sede del Parco nazionale della Sila appena istituito.
Cenni storici
Il territorio di Lorica, non è mai stato abitato prima del XX secolo.
Con molta probabilità i terreni e le aree circostanti furono usate per il pascolo d'altura.
Le prime testimonianze di residenze effettive, le si ritrovano all'inizio del secolo scorso, con costruzioni in legno di capanni, e in seguito di villini residenziali.
Il villaggio ha avuto una rapida crescita dopo il 1930, quando venne completata la diga che diede origine al lago Arvo.
Poi, negli anni 70, con la costruzione della superstrada n.107 che favorì Camigliatello, località turistica alternativa,
ed un calo brusco dei villeggianti del camping, iniziò un periodo di crisi.
Grazie alla costruzione e alla messa in funzione degli impianti di risalita del
Cavaliere, Lorica, sta riacquistando un'importanza turistica di primo piano nel panorama silano.
Dalla stazione del Cavaliere è possibile raggiungere, in cabinovia, il rifugio sulla cima del monte
Botte Donato, la più alta montagna della Sila.
Giunti sulla vetta a 1928 metri slm è possibile ammirare un panorama di suggestiva bellezza. D'inverno si può ridiscendere sciando sulle piste innevate.
Lorica ha una buona ricettività alberghiera e offre molti servizi tra cui anche un presidio di guardia medica.
Recentemente è stata installata nel Complesso del Cavaliere anche una pista di bob artificiale lunga circa 1000 metri.
Il modernissimo impianto, costruito secondo i più severi criteri di sicurezza, è aperto tutto l'anno.
Luoghi d'interesse
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Impianti Sportivi e piste da sci: gli impianti di risalita distano circa 4 km dal centro del villaggio. Realizzati nella vallata del “Cavaliere”, gli impianti partono da una quota altimetrica di 1405,
giungendo fino a quota 1877 presso un versante del complesso di Botte Donato, percorrendo una lunghezza di 2,206 km di percorso, con un dislivello di 472 metri.
Le ceste sono 186 con una velocità di servizio di 1,7 m/s e dunque impiega circa 20 minuti nella risalita. Una volta in cima si possono scegliere 3 piste.
Quella di rientro, che porta fino alla stazione di ripartenza, di facile impiego per sciatori in erba, lunga 2200 metri.
Poi ci sono le due discese della “Valle dell'Inferno”.
L'inferno I lunga 810 metri e la II lunga 950 metri. Ai piedi delle piste della Valle dell'Inferno, vi sono due skilift, con quota di partenza di 1.665
mentre si arriva sempre alla cima del versante con quota 1.877 metri, e un dislivello di 212 metri.
Come il villaggio anche la stazione di partenza è fornita di rifugio, di bar, ristorante e di tutti i servizi necessari per il primo intervento.
Gli impianti di cestovia sono stati completamente revisionati nel 1998, mentre vengono fatte le opportune verifiche di ammodernamento ogni anno.
Recapiti telefonici strutture Centro Florens ARSSA: Tel e Fax: 0984 537300
- Il Camping Arvo: inserito in un ampio parco costituito da una fitta alberatura di pini larici secolari, spiaggia sul lago e ampio piazzale, accessibile a qualsiasi tipo di veicolo è completamente inserito nel Parco Nazionale della Sila, la cui sede è adiacente al nostro Campeggio.
Aperto tutto l'anno, è dotato di ampia sala ritrovo e bar, bungalows, campi gioco, acqua calda e docce.
Recapiti telefonici strutture Centro Florens ARSSA: Tel e Fax: 0984 537060
San Giovanni in Fiore
San Giovanni in Fiore è un comune di 18.184 abitanti della provincia di Cosenza.
È attualmente il più popolato fra i 282 comuni italiani posti oltre i 1000 metri di altitudine sul livello del mare e il
più esteso della Calabria, con una superficie di 279 km². Il suo territorio si estende nel cuore della Sila e conta diverse frazioni.
Le frazioni di S. Giovanni in Fiore sono: Palla Palla, Fantino, Lorica, Acquafredda, Carello.
I villaggi più importanti della Sila nati nel territorio di S. Giovanni in Fiore sono: Germano, Serrisi, Rovale, Ceraso e Cagno.
Cenni storici
Il centro abitato deve la sua esistenza all'abate Gioacchino da Fiore, il quale decise, nel 1189, di stabilire la casa madre dei Florensi, la sua congregazone religiosa,
in quest'ambito dell'altopiano silano, e più precisamente in località Fiore Vetere, posta a breve distanza e ad occidente dal centro abitato.
Il paese sorse qualche secolo dopo, intorno all'Abbazia Florense, posta su un terrazzo che sovrasta la confluenza dei fiumi Arvo e Neto,
a partire dal 1530 a seguito di un diploma emanato dall'imperatore Carlo V elargito all'abate commendataria Salvatore Rota.
L'insediamento religioso fondato da Gioacchino da Fiore verteva su un programma basato su sette oratori (territori contigui) ognuno dei quali si riferiva ad altrettanti
domus Religionis (case di religione), dove si praticava l'educazione religiosa e la vita spirituale.
L'insediamento fu chiamato Monastero di San Giovanni in Fiore, essendo dedicato a San Giovanni Evangelista.
Fra i lavori artigiani si distinguono la lavorazione dell'oro, del ferro battuto, del legno e della pietra e la fabbricazione di tappeti armeni annodati a mano.
Dal 1982, il Centro Internazionale di Studi Gioachimiti, che si dedica allo studio ed alla diffusione delle opere e del pensiero del grande Abate Calabrese.
Il Centro, punto di riferimento di ricercatori e studiosi gioachimiti di tutto il mondo, pubblica libri, celebra ogni 5 anni un congresso internazionale,
organizza incontri di studio ed è dotato di una ricca biblioteca specialistica aperta al pubblico nonché di una mostra permanente
delle Tavole del Liber Figurarum di Gioacchino da Fiore allestita nella navata laterale della chiesa abbaziale florense.
Il 19 giugno 1844 sul colle della Stragola, vicino a San Giovanni in Fiore, furono catturati i fratelli Bandiera e i patrioti della spedizione che erano al seguito.
Molti dei 956 morti nella più grave sciagura mineraria mai accaduta negli Stati Uniti d'America (Monongah, Virginia Occidentale, 6 dicembre 1907)
erano emigranti provenienti da San Giovanni in Fiore, oltre che da altre cittadine della Calabria, dell'Abruzzo e del Molise.
Luoghi d'interesse
- Parco nazionale della Sila;
- Museo Demologico dell'Economia, del Lavoro e della Storia Sociale Silana;
- Museo Naturalistico delle Biodiversità;
- Mostra fotografica permanente;
- Abbazia Florense, fondata da Gioacchino;
- Chiesa di Sant'Antonio;
- Chiesa del S.S. Crocefisso;
- Chiesa Matrice di Santa Maria delle Grazie.
- Stazione di sci di fondo - località Carlomagno. L’impianto è stato realizzato dalla Comunità Montana Silana ed è situato a metà strada tra le località turistiche di Silvana Mansio e Lorica.
Collocato in un paesaggio molto suggestivo e lontano dai centri abitati.
Vi sono tre anelli, per la pratica dello sci di fondo, della lunghezza di 3-5-7 Km situati ad un’altitudine media superiore ai 1500 mt s.l.m.
Recapiti telefonici strutture "La Comune Sangiovannese": Tel: 0984 991319
Feste e manifestazioni
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Nel mese di Agosto: Estate Florense con diverse manifestazioni, fra cui: festa di San Domenico, Notte Bianca, la Pacchiana più bella, Miss estate Florense,
Festival "Jazz sotto le stelle", Gara con i carri;
- Nei giorni 26-27-28 agosto viene svolta la tradizionale Fiera che richiama numerosi visitatori non solo del circondario ma anche da altri paesi della Calabria.
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