Itinerari in Calabria
Mammola |
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Mammola
Mammola è un comune con più di 3.000 abitanti della provincia di
Reggio Calabria.
Situato sul versante Jonico entro i confini del Parco Nazionale dell'Aspromonte, Mammola sorge su uno sperone roccioso che si erge nelle Serre Calabre.
Le origini di Mammola sono molto antiche, risalenti ai tempi della Magna Grecia.
Essa comprende varie frazioni: Borgo Chiusa, San Todaro, Aspalmo, Neblà, Russo, Acone, Malafrinà, Piani di Canalo, Cerasara, San Filippo, Sansone, Russo e tante altre.
I corsi d'acqua più importanti sono: il Fiume Torbido, Fiume Chiaro, Fiumara Neblà, Fiumara Zarapotamo.
Il paese, conserva tutta la sua fascinosa bellezza di un Borgo Medievale con le sue piccole vie, nelle pittoresche piazze, nella disposizione delle case, nei palazzi, nelle chiese, nei portali.
In passato Mammola era un paese di contadini, che allevavano bestiame e producevano formaggio e ricotte, salame, frumento, olio, vino, ortaggi, ecc.
A partire dagli anni dopo la seconda guerra mondiale c'è stata una massiccia emigrazione, verso il Canada, Stati Uniti, Argentina, Australia, Francia, Belgio, Lussemburgo, Genova, Torino e Milano e tanti altri altri paesi, portando dentro di
sé San Nicodemo che venerano in moltissime città estere e italiane.
Da tempo ormai è considerata punto di riferimento turistico e gastronomico della popolazione calabrese e da molti turisti che soggiornano in Calabria e nella vicina Sicilia.
I visitatori ed i turisti sono tanti, non solo nel periodo estivo, ma anche nel corso dell’intero anno.
Con la sua posizione invidiabile lungo la S.G.C. Jonio-Tirreno, a due passi dal mare e dalla montagna, si raggiunge facilmente per la sua centralità, sia dalla Locride che dalla Piana di Gioia Tauro-Rosarno che dalla costa del Vibonese.
Mammola è anche Porta d’Accesso e Centro Visita del Parco Nazionale dell’Aspromonte e sede della Comunità Montana Limina.
Mammola vanta una cultura gastronomica tradizionale di cucina tipica montanara e contadina e di Prodotti Tipici che rappresentano la storia dei vari popoli che hanno vissuto in questo vasto territorio.
La cucina mammolese tiene conto delle tradizioni e della ricchezza di numerosi prodotti genuini e gustosi, offrendo numerosi e svariati piatti ottenuti con ricette antiche che si tramandano da generazioni, tanto da essere inclusi in parte nell’Elenco Nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
Importante riconoscimento alla Gastronomia Mammolese viene dato dallo "Stocco" (pescestocco), per la particolare acqua, per la lavorazione della spugnatura e dal modo antico di cucinare, per questo Mammola viene chiamato da secoli “Paese dello Stocco”.
Numerosi sono i personaggi illustri nativi di Mammola in Italia e all'Estero: lo scultore Nik Spatari, il pittore-scrittore Vincenzo Guerrazzi, l'attore Nick Mancuso, Giovanni Scarfò studioso e ricercatore del cinema Calabrese e nazionale, Jole Zangari giornalista-pubblicista, Sal Albanese ex Consigliere Comunale di New York;
Pino Callà e Nik Zavaglia registi e scenografi; Raffaella Portolese musicista e compositore; Nik Romeo diplomatico; Nicodemo Rinaldis fotografo di fama mondiale; Giuseppe Gallucci e Stefano Scarfò studiosi e ricercatori della storia di Mammola e della Calabria.
Cenni storici
Abitato fin dai tempi della Magna Grecia, le sue origine risalgono al IV – V Sec. a. C., fu fatta sorgere sulle rovine di Malea colonia locrese ricordata da Tucidide.
Ai piedi scorre il fiume Chiaro affluente del rinomato Torbido.
Il nucleo abitativo si sviluppò ulteriormente alla fine del sec. X nel periodo tra il 950 e il 986 d.C. quando, per sfuggire alle incursioni Saracene sulle coste calabresi, le popolazioni delle marine cercavano ripario nell’entroterra, alcune s’insediarono stabilmente sulla collina dove oggi sorge Mammola.
Sorse così un grande villaggio i cui abitanti si dedicavano all’agricoltura e alla pastorizia.
Diverse sono le testimonianze dell'antica storia di Mammola: la necropoli indigena a Monte Scifo, quella greco-romana a Santa Barbara, ellenica a Buccafurri e le grotte del Brigante, del Palombaro e della Turri.
Famosa la battaglia avvenuta sul greto del fiume Sagra (oggi Torbido) VI secolo a.C., dove i Locresi alleati con i Reggini sconfissero i forti Crotoniati.
Nel corso degli anni i Monasteri divennero centro di elevazione spirituale e di cultura umanistica.
I Monaci si dedicavano alla miniatura, al mosaico, all'innografia, allo studio degli antichi testi e delle scienze.
Nello “scriptorium”, luogo destinato alla copiatura a mano, venivano trascritti codici, testi e trattati, grazie a quest'opera di divulgazione del sapere si diffusero tra il popolo conoscenza ed istruzione, migliorarono i sistemi di allevamento del bestiame e le tecniche di produzione in agricoltura e, di conseguenza, il modo di vivere degli abitanti.
Il nome Mammola appare per la prima volta tra il XI° e il XII° secolo, in un documento che faceva parte dei beni del Monastero di San Fantino, in esso era scritta la parola “Mammola”.
Inoltre, nel 1232, in un altro documento, si parla di un certo “Rogerius de Mammula”.
Mammola nel periodo feudale è appartenente a diverse famiglie: Giovanni Ruffo, Ruggero di Lauria, Anselmo Sabrasio, Raimondo del Prato, De Luna, Caracciolo di Gerace, Correale da Sorrento, Famiglia Carafa, nel 1540 il paese divenne capoluogo di Baronia allargando il suo territorio con Agnana.
Successivamente passo alle dipendenze dei Gagliego, dei Loffredo, dei Ruffo, dei Pazzi, dei d’Aragona d'Ayerbe, dei Joppolo, di nuovo agli Spina, ai Barreca, ed infine alla famiglia dei De Gregorio che la detennero fino al 1806, anno della soppressione della Feudalità.
Dopo l'Unità d'Italia le difficili condizioni economiche e sociali incisero profondamente sul vivere della comunità dando luogo a fenomeni di rivolta popolare e di brigantaggio.
Cominciò l'emigrazione che durò fino alla fine del secolo scorso, quasi dimezzando la popolazione.
Luoghi d'interesse
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Santuario San Nicodemo, patrono della cittadina, vissuto nel secolo X, fondatore
dell’omonimo Monastero, ricco di storia e tradizioni, situato sul monte Cellerano, a tre Km del Passo della Limina, nel Parco Nazionale dell’Aspromonte.
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La Grotta di San Fantino di Tauriana;
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Il Monte Kellerana con le Tre Croci che guardano lo Jonio, il Tirreno ed il
Santuario, con una vasta veduta panoramica;
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I resti dell'Oratorio Bizantino dedicato a San Michele Arcangelo, con i
basamenti dei muri perimetrali ed il pavimento di pietre;
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L'antico Sentiero dei Greci “la Seja” che collegava anticamente la zona Jonica
con quella Tirrenica.
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Parco Museo Santa Barbara considerato uno dei più importati Musei di Arte
Moderna a livello internazionale.
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La maestosa Chiesa Matrice intitolata a San Nicola di Bari dove sono conservate
nella Cappella le reliquie di San Nicodemo, (secolo XII) a tre navate.
- Le altre Chiese sono quelle della Madonna del Carmine, dell' Annunziata, di
San Giuseppe, di San Filippo, la Grancia Basiliana di San Biagio, la Chiesa
dell'Assunta alla Limina, la Chiesa di Reito.
- Il Palazzo Del Pozzo, il Palazzo del Baglio (XVI sec.), Casa Ruso, Casa
Tarantino, Palazzo Florimo (XVII), Palazzo Spina, la Fontana della Pace, Palazzo
Ferrari (XVIII).
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Borgo medievale, con le sue chiese, palazzi, piazzette e fontane
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Resti dell'antica miniera in località Macariace, dove si estraevano l'arsenico e
lo zolfo.
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Mulini ad acqua:
Mulino del Vecchio (ancora funzionante); di Rosa; di Certo; della Melia; di Zarapota
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Territorio del Parco Nazionale dell'Aspromonte
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Laghetto Marzanello
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Borgo Chiusa
Gite turistiche
Numerosi sono i sentieri naturalistici, alcuni percorsi sono anche adatti all’uso ciclistico e a cavallo.
- Monte Seduto (mt 1143);
- Monte Cresta (mt 1006);
- Monte Limina (mt 888);
- Monte San Nicodemo (mt 750);
- Monte Sant'Elia (mt 746);
- Monte Scifo (mt 604);
- Fiumi: Torbido, Chiaro, Neblà, Zarapotamo, Salino;
- Sorgenti: Acquafredda, Cardeto, Roina, Novari, Carpini, Fontanelli;
- Punti panoramici: Belvedere Don Bartolo, Belvedere Cannazzi, Strada Circonvallazione, Località Brucuvelano, Casermetta Campanaro, Località Marasa,
Località Zoccolario, Località San Nicodemo;
Manifestazioni
Il paese, esprime i propri valori attraverso le feste e le manifestazioni, che
hanno origine antiche, ricche di storia e tradizioni.
6 gennaio: chiusura delle Feste Natalizie, in serata processione di “Gesù
Bambino” con fiaccolata, dalla Chiesa di San Filippo alle Piazze: Magenta,
Ferrari e Mercato.
Carnevale: Giovedì grasso: tipiche maschere locale con balli, tamburi e farse
delle Scuole Medie ed Elementari Domenica e Martedì sfilate di maschere con
festa in Piazza.
19 marzo San Giuseppe: Festa tipica con “pasta e ceci” dopo la processione.
Festa del “Corpus Domini”, Processione nel Centro Storico con visita delle
Chiese e “Altarini”, con lancio di fiori di ginestra e papaveri, in tutti i
balconi sono esposte le coperte più belle di vari colori e disegni, tessute al
telaio.
13 giugno: Festa di Sant'Antonio di Padova con i bambini vestiti in abiti
bianchi con in mano un giglio e distribuzione dei pani.
15 agosto: Festa della “Madonna dell'Assunta” e della
Montagna. Villaggio Limina. Tradizionale fiera.
IV^ domenica di settembre: Festa di San Cosimo e Damiano.
II^ domenica di ottobre: Festa di Maria S.S. del Rosario.
12 marzo Festa Patronale in ricordo della morte di San Nicodemo,
invece la Domenica successiva al 12 maggio al Santuario, si ricorda la sua nascita;
Venerdì, Sabato e la
Prima domenica di settembre: Grandi festeggiamenti tradizionali in onore di San
Nicodemo, con tradizionale fiera nelle Piazze Magenta e Ferrari, in ricordo
della traslazione delle reliquie dall’antico Monastero del Kellerana a Mammola:
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Venerdì mattina Pellegrinaggio a piedi al Santuario alla Limina;
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Sabato pomeriggio Processione del Santo con le Reliquie alla Grancia Basiliana
di San Biagio;
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Domenica mattina Processione del Santo per le vie del paese;
Mammola, come altri Comuni della Calabria, conserva scrupolosamente le
tradizioni dei suggestivi Riti Pasquali che si terranno durante la Settimana
Santa, in particolare delle due Processioni religiose più antiche della storia
calabrese, quella del Venerdì Santo e la domenica di Pasqua, diventati da secoli
un appuntamento che ogni anno toccano profondamente il cuore di centinaia di
fedeli e turisti:
Processione del Venerdì Santo: Processione del Venerdì Santo con la Madonna
Addolorata e Cristo Morto al Monte Calvario, le statue sono portate dalle due
Confraternite che indossano i caratteristici abiti tradizionali. lungo la strada
in salita che porta al Monte Calvario, posizionato sul cucuzzolo del paese.
Lungo il mesto tragitto, vengono letti gli episodi della Via Crucis e cantati i
versi della Passione;
Processione domenica di
Pasqua con la “Sbelata”: (incontro tra
la Madonna e Cristo Risorto) in Piazza Ferrari. Le due statue, vengono
trasportati in spalla, appena giunte da due parti opposte nella vastissima
Piazza Ferrari, iniziano la corsa per la "Sbelata", nel momento dell'incontro
col Figlio, il velo viola della Madonna scompare come d'incanto, mentre
scrosciano abbondanti applausi;
Manifestazioni gastronomiche
9 agosto "Sagra dello Stocco": È considerata tra le "Sagre" più
importanti della Calabria, la tradizionale "Sagra dello Stocco", si svolge il 9
agosto di ogni anno nelle Piazzette del Borgo medievale di Mammola, con inizio
alle ore 18.00, con la degustazione dello “Stocco” (pescestocco o stoccafisso)
cucinato in vari modi: alla mammolese con le patate, con fagioli, con peperoni,
a frittelle, arrostito, fritto, secondo le tradizionali ricette mammolese per
gustare gli antichi sapori del passato, viene servito in tegami di terracotta (tianeji).
La “Sagra” per la sua tipicità è tra le più importanti manifestazioni di
gastronomia della Calabria e d'Italia e richiama migliaia di turisti nostrani e
stranieri. La “Sagra” si svolge per le vie del Borgo medievale dove si possono
ammirare oltre alle bellezze del Borgo, le Chiese antiche e i Palazzi nobiliari,
le mostre di artisti locali e stand artigianali, tutto in un clima di festa
folcloristica, con balli, canti, suoni e spettacoli vari, ai tradizionali balli
dei ”Giganti” per le vie del Borgo. In serata a Piazza Ferrari e previsto un
grande spettacolo con gruppi Folkloristici, la chiusura della “Sagra” è prevista
a mezzanotte nella stessa Piazza con il ballo della famosa e caratteristica
“Pupazza infuocata” al ritmo della tarantella. La "Sagra" è punto di riferimento
gastronomico della popolazione calabrese e di molti turisti che si trovano in
Calabria e nella vicina Sicilia.
Prima domenica di giugno "Festa della Ricotta Affumicata": La Festa si
svolge ogni anno la Prima domenica di giugno in Piazza Ferrari, con tanti stand
preparati dalle aziende Agricole-Zootecniche del posto, che fanno assaggiare e
vendono Ricotte affumicate e Formaggio Caprino. La giornata ha un fascino
folcloristico, con i pastori che suonano la zampogna, la “pipita” e l'organetto,
al ritmo della tarantella. La “Ricotta affumicata di Mammola” si ottiene dal
latte di capra, ed ha sapore particolarissimo di formaggio fresco leggermente
salato, ha consistenza morbida, e vellutata al tatto e di gradevole aroma
affumicato, con la sua caratteristica forma, simbolo della fertilità. La Ricotta
viene utilizzata: a fettine negli antipasti tipici calabresi; grattugiata sulle
paste caserecce, quando la ricotta è più dura; a fine pasto, da sola o con un
misto di formaggi, accompagnata con vino rosso. La Ricotta è molto richiesta sui
mercati regionali, nazionali ed esteri e non si riesce a soddisfare le tante
richieste dei consumatori. La Ricotta Affumicata è da considerarsi un prodotto
ricavato con tecniche molto antiche ed artigianali, le aziende zootecniche che
producono le ricotte sono a conduzione familiare, le capre vengono allevate allo
stato brado.
Ultima domenica di Ottobre "Festa del Fungo": La Festa del Fungo e dei
prodotti della montagna, si svolge ogni anno l'ultima domenica di Ottobre nel
pittoresco borgo antico del rione “Scali” di Via Cirillo.
La giornata ha un
fascino particolare con tarantelle e canti alla ricottara accompagnati da
antichi strumenti musicali, con le mostre all’aperto, una Micologica e l’altra
Fotografica. L’inizio della festa è previsto alle ore 12,00 e dura fino a
mezzanotte, con un gustoso assaggio di Funghi porcini, raccolti da esperti
raccoglitori, nei boschi del territorio di Mammola, vasto circa novemila ettari,
che ricadono nel Parco Nazionale dell’Aspromonte e una piccola parte nella
catena delle Serre. Tutti i funghi utilizzati per la festa sono sottoposti al
controllo del Gruppo Micologico di Roccella J.. I Funghi vengono cucinati in
maniera tradizionale: con pennette al pomodoro o in bianco, con fagioli, crudi
alla contadina, fritti e a frittelle tipiche alla mammolese; insieme ai prodotti
biologici della montagna, preparati alla vecchia maniera, per gustare antichi
sapori e profumi del passato, altri prodotti che fanno parte del ricco e vario
menù sono, le “friselle” con salsa di funghi porcini, pane casereccio e
caldarroste, tutto accompagnato con vino locale. Le pietanze saranno distribuite
nei tipici vassoi. Tante bancarelle vendono prodotti tipici della montagna:
castagne, marmellate, fagioli, zucca gialla, peperoni, peperoncini freschi e
sott’olio, noci, fichi secchi, pane casereccio, la tipica “pizzata” e ricotta
affumicata, funghi freschi, funghi conservati in vasi di vetro ed essiccati e
tanti prodotti artigianali. Negli ultimi anni la manifestazione è una delle più
importanti del periodo autunnale in Calabria.
Prodotti Tipici
Stocco di Mammola - Prodotto incluso dal Ministero delle Politiche
Agricole e Forestali nell’Elenco Nazionale dei Prodotti Agroalimentari
Tradizionali;
Ricotta Affumicata di Mammola - Prodotto incluso dal Ministero delle
Politiche Agricole e Forestali nell’Elenco Nazionale dei Prodotti Agroalimentari
Tradizionali;
Formaggio Caprino della Limina - Prodotto incluso dal Ministero delle
Politiche Agricole e Forestali nell’Elenco Nazionale dei Prodotti Agroalimentari
Tradizionali;
Olio d'oliva extra vergine - Prodotto incluso dal Ministero delle
Politiche Agricole e Forestali nell’Elenco Nazionale dei Prodotti Agroalimentari
Tradizionali;
Melanzane ripiene - Prodotto incluso dal Ministero delle Politiche
Agricole e Forestali nell’Elenco Nazionale dei Prodotti Agroalimentari
Tradizionali;
Salumi (Capicollo, Pancetta, Soppressata, Salciccia, Lardo) - Prodotti
DOP Calabria;
Pane "Pizzata" (mais), al forno a legna;
La pasta fatta in casa con il “junco” con il buco e senza, “i
tagghjarej” simile alle fettuccine ed altri tipi di pasta di varie forme
lavorate a mano e preparate con farina di grano o di segale (jermano) o mista,
macinati al mulino ad acqua e condite con il sugo di carne di capra o di maiale
o di stocco.
Pane Casereccio di grano e/o segale, al forno a legna; Funghi; Fagioli di
montagna; Carne di Maiale; Carne di Capra; Carne di Capretto; Carne di Agnello;
Carne di Cinghiale; Nacatole (dolce); Sammartine (dolce); Sgute (dolce); Vino di
uva "fragola"; Pezzo Duro (gelato artigianale).
Piatti Tipici
Stocco alla Mammolese; Stocco arrostito; Stocco con funghi; Stocco e fagioli;
Insalata di Stocco; Melanzane ripiene con lo Stocco; Melanzane ripiene; Polpette
alla mammolese "pruppetti" (con carne di maiale); Pasta fatta in casa con il
“junco” con il buco e senza (con farina di grano e di segale macinate al mulino
ad acqua); Insalata di funghi porcini e/o ovoli; Pasta con funghi; Frittelle di
funghi alla Mammolese; Fagioli con funghi; Funghi fritti; Pasta e fagioli;
Fagioli e zucca gialla; Fagioli, patate e zucca gialle; Baccalà alla contadina;
Baccalà con olive nere; Pasta e ceci; Pasta e broccoli "pasta e sponzi"; Polenta
con cime di finocchio selvatico; Le “frittole” di maiale cotte nella “cardara”;
Le zeppole “zzippuli” con il ripieno di alice salate o di baccalà o stocco;
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