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Itinerari in Calabria


SERRA SAN BRUNO





Regione Calabria Provincia di Vibo Valentia




Cenni storici - Peculiarità del territorio
Adagiata tra i fitti boschi delle montagne serresi, la cittadina sembra aver trovato una comoda culla nella conca che circa due milioni di anni fa ospitava le tranquille acque  di un lago.
In un naturale anfiteatro, si assiste a uno spettacolo sempre diverso, assolutamente privo di soluzione di continuità.
Sembra realizzato con la complicità dei raggi del sole e dei fasci di luce della luna che penetrano tra i maestosi abeti e gli imponenti faggi, nascondigli perfetti per i caratteristici affioramenti di granito. Riflessi di mille colori colpiscono, quindi, il borgo che ospita, tra vicoli stretti e grandi spiazzi lastricati, antiche chiese e nobiliari palazzi, custodi di rare preziosità che sanno arricchire la mistica tranquillità che regala la Certosa, immersa tra agrifogli secolari e avvolta nel silenzio interrotto soltanto dal piacevole cinguettio degli uccelli.
Brunone di Colonia giunse nelle Serre calabresi nell'estate del 1091, dopo un lungo itinerario attraverso diverse città e contrade d'Europa, per stabilirsi in un luogo tra Arena e Stilo vicino a un monastero di monaci greci.
 Per proteggere la solitudine di San Bruno e compagni, il conte Ruggero d'Altavilla donò loro la foresta circostante, i terreni, le acque e le montagne che i documenti attestarono avere la denominazione di Serra Santo Stefano. Qui Brunone eresse il convento di Santo Stefano, consacrato tra il 1097 e il 1099. Secondo le cronache certosine, i fondatori del borgo sarebbero stati i discendenti dei congiurati di Capua, i quali, fatti prigionieri dal conte Ruggero, vennero dati in  servaggio alla Certosa.
Alcuni cronisti, invece, sostengono che Serra sia una derivazione del villaggio di Spadola; altri ne fanno derivare l'origine dai profughi dei villaggi Vinci, Roseto e Sant'Andrea, distrutti dalle incursioni turche.
Il nome di Serra compare per la prima volta in un documento regio a firma di Ferdinando I d'Aragona e per questo, alcuni studiosi, hanno ritenuto che l'abitato sia andato formandosi tra il '200 e il '400. Sin dalla sua nascita fu, comunque, sottomesso al governo baronale della Certosa.
L'assoggettamento ai certosini fu mal tollerato dai serresi, che cercarono sempre l'emancipazione.
Nel 1292 il convento passò ai cistercensi e s'ingrandì sempre più ottenendo vaste proprietà in varie parti della Calabria spesso con dominio feudale.
I cistercensi lo tennero fino al 1513, anno in cui Leone X lo ridiede ai certosini. Il prestigio cui la Certosa assurse rapidamente gli aprì la strada per ottenere concessioni e privilegi sovrani che si estesero alla giurisdizione feudale su paesi come Rocca di Neto, Spadola, Montauro e Gasperina. Nel 1702 una denuncia fu presentata alla Regia Camera per essere esonerati dal pagamento dei tributi alla Certosa ma senza successo. Ci volle, quindi, il 1765, dopo anni di liti giudiziali, perché Serra si affrancasse dal vassallaggio baronale, II terremoto del 1783 distrusse la cittadina e la Certosa. Per quasi un secolo l'edificio sacro rimase in rovina. Con decreto di Murat, del 1808, la Certosa fu spogliata dei suoi tesori e chiusa. A tale proposito c'è da ricordare che nei locali meno danneggiati dal sisma si stabilirono nel 1840 quei certosini che ne aiutarono la ricostruzione grazie, soprattutto, all'interessamento dell'arcivescovo Bruno Maria Tedeschi Bisognerà aspettare, però, il 1894 per vederla rinascere più bella di prima. I francesi, per la legge datata 19 maggio 1807, fecero di Serra una sede di governo comprendente i Luoghi, ossia l'Università di San Rocco, Fabrizia, Isca, Spadola, Brognaturo, Simbario.Nel riordino disposto per decreto 4 maggio 1811, istitutivo dei comuni e dei circondari, Serra fu posta a capo di uno di quest'ultimi che riuniva Serra e Spineto, Simbario, Spadola, Brognaturo, Fabrizia e Mongiana. Per il nuovo ordinamento borbonico (legge 1 maggio 1816) ai suddetti Comuni fu aggiunta la frazione di Nardo di Pace. Per decreto di Vittorio Emanuele II, il 22 gennaio del 1863 acquisì l'attuale denominazione di Serra San Bruno.


Artigianato tipico - tradizionale e artistico
La storia economica passata di Serra San Bruno è legata indissolubilmente a quella della tradizione artigianale che aveva fatto di questo paese un importante punto di riferimento per tutta la Calabria.
Fondamentalmente, erano tre le attività artigianali più importanti: l'estrazione e la lavorazione del granito, la lavorazione del ferro battuto, il taglio del bosco e la lavorazione del legno.
E' difficile stabilire un ordine di importanza di queste attività, ma si può certamente affermare che ognuno di questi settori ha lasciato meravigliose testimonianze che ancora oggi rendono ricca ed affascinante la storia di Serra.
Brevemente, possiamo ripercorrere la storia di questi settori ricordando, ad esempio, che il granito veniva estratto dai ricchissimi giacimenti presenti tutto intorno le montagne delle Serre, lì lavorato dai "mastri" scalpellini con mazza e scalpello e poi portato, in groppa ai muli, in paese per la giusta collocazione. Così, furono realizzate magnifiche opere di architettura come tutte le facciate delle chiese principali di Serra e furono abbelliti i palazzi e le case del centro storico cittadino con ornati portali, mentre le balaustre in granito venivano completate con merlettati balconi in ferro battuto realizzati dai "mastri forgiari" nelle officine sparse un po’ per tutte le vie di Serra.
Grazie alla presenza dell'abbondante legno dei boschi, nelle falegnamerie del paese venivano realizzate capolavori dell'ebanisteria che sono ancora visibili visitando le chiese del centro storico, mentre i madonnari intagliavano statue lignee che poi varcavano i confini di Serra e costituivano il vanto dell'artigianato locale.
E' facile intuire come il settore artigianale fosse il motore trainante dell'economia locale specie tra settecento ed ottocento mentre oggi, purtroppo, questo segmento si è notevolmente ridotto e testimonia la presenza di pochi operatori che continuano, un po’ per hobby un po’ per tradizione, la lavorazione del ferro e del legno.
Chi visita oggi Serra San Bruno può trovare abili intagliatori del legno che custodiscono i saperi di un'arte antica e che realizzano statuine in legno, pipe o strumenti musicali seguendo tecniche precise ed usando poveri strumenti molte volte creati da loro stessi. Questa scoperta rimane per il visitatore un tuffo nel passato ed un'immersione nella ricca storia della nostra regione.  


Struttura Paesaggistica e naturalistica,Riserve forestali,Centri ritrovo comunali e pubblici, Aree pic-nic, Prodotti tipici
Corso Umberto I è il viale più frequentato del centro storico di Serra San Bruno. Lastricato con blocchi di granito, ospita le principali chiese del paese che si alternano agli antichi palazzi gentilizi scanditi da lesene in pietra granitica e impreziositi da maestosi portali bugnati. La natura che circonda la cittadina è meta obbligata per chi visita il paese, I fitti boschi che le fanno da corona, sono una forte attrazione per coloro che amano fare lunghe passeggiate tra gli alberi al cinguettio degli uccelli.
II territorio di Serra San Bruno offre numerosi itinerari naturalistici. Alcuni di essi seguono piste già tracciate, altri invece, sono privi di segnaletica e possono subire variazioni con il passare del tempo e della crescita della vegetazione. E consigliabile, dunque, chiedere informazioni prima di inoltrarsi tra i boschi, individuare i punti cardinali e, magari, farsi accompagnare da una guida esperta.
Bosco di Santa Maria
La località di Santa Maria, insieme all'omonimo santuario, è il luogo maggiormente frequentato da migliaia di visitatori. Il motivo di tale interesse è dovuto sicuramente alla presenza del dormitorio di San Bruno, alla vicina chiesa e al laghetto nel quale pare che il Santo si immergesse in penitenza. Il luogo, racchiuso nella cornice naturale di secolari abeti bianchi, si trova a circa due chilometri dal centro abitato e a poche centinaia di metri dalla Certosa di Santo Stefano. Dal bosco di Santa Maria è possibile percorrere un sentiero che, passando per la località Michelina, conduce al Colle d'Arena a 1110 metri sul livello del mare.
Lu Guttazzu
Sul lato est del laghetto di San Bruno, c'è una stradina un tempo tracciata dai boscaioli. Percorrendola si arriva a un invaso d'acqua chiamato Lu Guttazzu. Un tempo era utilizzato per il rifornimento di energia idraulica ad una segheria ubicata nelle vicinanze. Qui si possono trascorrere momenti di rara tranquillità al cinguettio di piccoli uccelli, di gazze e di merli che si possono ammirare saltare da un albero all'altro.
Località Rosarella (area pic-nic)
Sulla sinistra del rettilineo della SS 110 per Mongiana, dopo un percorso di circa due chilometri, si arriva in prossimità di un ponte di legno. Oltrepassato questo ci si trova in un'ampia area pic-nic che fa da corollario a un ricco giardino botanico.
Monte Pietra del Caricatore
Percorrendo la strada statale per Mongiana si imbocca una via asfaltata all'altezza dell'incrocio per Arena/Dasà. Da qui si comincia a salire verso il monte Pietra del Caricatore. Lungo la strada ci si imbatte nel fìtto bosco Archifuoru considerato tra i più bei parchi naturali delle Serre, ma si può ammirare anche la gigantesca Petra di L'ammienzu (o Pietra del Signore), immersa in una folta vegetazione e, un po' più avanti, la caratteristica casermetta di lu Bellu dove si può godere una rara tranquillità ed  un panorama che domina tutta la cittadina.
Monte Pecoraro
Uscendo dal centro abitato si percorre la SS 110 direzione Monasterace. Tra una ricca vegetazione di abeti e faggi si arriva al monte Pecoraro da dove è possibile ammirare un panorama spettacolare, che, nei giorni in cui l'aria è limpida, consente con lo sguardo di abbracciare sia il Mar Jonio che il Tirreno, fino alle isole Eolie ed, a volte, la cima dell'Etna. Lungo il tragitto non è raro imbattersi in mandrie di bovini al pascolo.
I colori e gli odori della montagna sono quelli che delineano anche i sapori della cucina serrese.
Infatti, la buona cucina dei piatti tipici trova i suoi ingredienti principali nei frutti del bosco, basti pensare a quanta varietà di piatti si possono preparare con le decine di specie fungine che puntualmente si raccolgono nel bosco di faggio e castagno che circonda Serra.
Si va dai gustosi primi piatti come "la pasta alla serrese" ai secondi con prelibate porzioni di carne di agnello o di maiale accompagnata da mille varietà di funghi fritti o sott'olio, per poi continuare con dolci tipici come "gli 'nzulli", preparati con un impasto semplice di acqua e farina amalgamate a mandorle tostate che dopo la cottura diventa fragrante e dal sapore inebriante, o come la “cicerata” (ricoperta di miele), dolce della tradizione natalizia serrese.
Anche i legumi e le verdure hanno un ruolo importante. Particolarmente saporite le frittelli di cucchi (fiori di zucchine).
Da non dimenticare, poi, il fragrante pane casareccio di farina bianca o scura, vanto dei maestri fornai di Serra che, già dal mattino presto, inebriano di dolci profumi le lunghe vie del paese.
A chi ama, poi, organizzare un pic nic tra i lussureggianti boschi di abeti e faggi ricordiamo "la pitta china cullu pipi di maju", una focaccia a base tonda ricolma di ricotta fresca accompagnata da una manciata di fiori di sambuco, che si raccolgono a maggio, e pezzetti di pancetta locale.
E, per concludere, un bicchierino di amaro serrese preparato con ricercate erbe aromatiche raccolte nei boschi secondo una ricetta che si perde nella notte dei tempi o un sorso del gustoso fragolino preparato con le profumatissime fragole di bosco.
Molti altri sono i sapori locali che si accomunano, però, a quelli tipici di tutta la Calabria. A Serra, infatti, si possono gustare squisite soppressate e capicolli, formaggi dolci e piccanti, ed ancora piatti tipici come la pasta e fagioli, la pasta ed ortiche o patate e peperoni arrostiti, magari conditi con un pizzico di peperoncino piccante e accompagnati da un sorso d'acqua purissima proveniente dalle fresche sorgenti locali.



Pro loco Eventi feste - pellegrinaggi – fiere – mercati- mostre – sagre
Pro loco di Serra San Bruno – Presidente Franco Giancotti


SERRESTATE:
kermesse di manifestazioni di intrattenimento e promozione delle arti e delle tradizioni del loco, predisposta, durante la stagione estiva, dall'Amministrazione Comunale di Serra San Bruno al fine di meglio delineare il profilo culturale della cittadina. L'intento è quello di porre, ulteriormente, in risalto la valenza turistica di un centro, Serra San Bruno, finora noto quasi esclusivamente quale meta di una tipologia di "escursionismo" dedito alle sue peculiarità ascetiche ed, in minima parte, ambientali. Punto di partenza di una simile azione implementativa è,senz'altro, il patrimonio:

  • naturalistico, con Serra San Bruno e più in generale tutta la zona delle serre, protagonista di quanto pertiene e gravita attorno all'istituzione del Parco delle Serre,
  • storico-artistico, che potendo confidare su di una ricca presenza di opere e manufatti di fattura prettamente locale, ha reso questo paese e gli artisti che nel corso dei secoli hanno partecipato alla Sua genesi, oggetto di studio di eminenti nomi della cultura italiana e straniera, nonché la vivacità mentale che contraddistingue il territorio.

Si è pensato, quindi, di addivenire, innanzitutto, alla definizione di strumenti di diffusione su supporto cartaceo,oltre che elettronico, che contribuisca a sollecitare il potenziale avventore a "mettere il naso fuori di casa" per appropriarsi delle più diverse bellezze e soddisfare tutti quegli stimoli che la realtà a noi circostante provoca.

SERRASUONI:
Appuntamento diretto, non soltanto, a portare ad aggregare a Serra i "Sud" musicali del mondo, ma a presentare e proporre Serra San Bruno per ciò che già in parte è, un centro di richiamo per gli artisti, gli appassionati e per coloro che intendono spensieratamente godere dell'umanità e dell'accoglienza di una Comunità e conoscere questo Sud del mondo oltre gli stereotipi ed i luoghi comuni.
Salvare la memoria, quindi rinnovare l'immagine esterna e proporre una prospettiva di sviluppo sostenibile.
Presentare Serra San Bruno, promuoverla turisticamente, attraverso  la musica, significa, di conseguenza, portare la manifestazione in tutti i punti della città, fare delle sue vie, delle sue piazze e dei suoi siti, per tre giorni, un palco d'elezione per gli artisti.
Serra Suoni ha quale ambizione altre ambizioni unire, in un contesto di svago, identità musicali di varie nazionalità, anche molto diverse tra loro, ma con la specifica caratteristica di provenire dai tanti Sud del mondo o dai tanti Sud dell'animo umano.

Festività della tradizione religiosa serrese:
  • 3 febbraio – San Biagio, Patrono di Serra San Bruno;
  • periodo di Pentecoste – Processione e festeggiamenti in onore di San Brunone da Colonia, protettore di Serra San Bruno (celebrazione dell’incontro di San Bruno con la Madonna);
  • 14-15 agosto Ferragosto, celebrazione di Maria SS. Assunta in Cielo (festività civile e religiosa);
  • III^ domenica di settembre celebrazione di Maria SS. dei Sette Dolori (festività civile e religiosa);
  • Ultima domenica di ottobre celebrazione di San Gerolamo;
  • 06 ottobre San Bruno, protettore di Serra San Bruno.

Fiere:
14 e 15 agosto, in occasione delle festività di ferragosto.

*Musei

Museo della Certosa
C.da Certosa, 1 - 89822 Serra San Bruno (VV)
Tel. 0963.70608
Fax 0963.72196
email: museodellacertosa@certosini.info
web site: www.museo.certosini.info


Museo Parrocchiale "San Biagio"
Via San Biagio - 89822 Serra San Bruno (VV)
Tel. 0963.71287

Chiese
Santuario di Santa Maria nel Bosco
San Biagio (Chiesa Matrice)
Maria SS. dei Sette Dolori
SS. Assunta di Terravecchia
SS. Assunta di Spinetto
San Gerolamo
San Rocco


Monasteri
Certosa di Santo Stefano
Contrada Certosa, 1 – 89822 Serra San Bruno
Web: www.certosini.info







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